
E con l'intenzione di farmi quattro risate, mi sono fiondata a comprare "Brando", il suo secondo libro. E niente, non me le sono fatte le quattro risate. Ma manco per idea.
Brando è un racconto lungo e profondo, è la storia che non ti aspetti, soprattutto da uno che ti ha abituato a cose leggere (senza offesa, eh, che io amo chi riesce a sgombrarmi la mente per qualche ora!). Longarini parla di solitudine, di amore, di rimpianto e anche di speranza, ma quello che ne esce è senza dubbio un intreccio narrativo originale, sospeso tra il passato e il presente.
Non voglio spoilerare di più della trama, quindi mi fermo qui. Ma vale la pena leggerlo , anche per scoprire un'altra anima dell'autore.
Ps. In realtà, quello che mi è piaciuto di più è stato il racconto in appendice. Certo, un po' monotematico, però di certo sorprendente.
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