
Le risposte me le ha fornite Amedeo Balbi, astrofisico, professore universitario e divulgatore scientifico. Nel 2009 iniziò, quasi per gioco, a scrivere sul suo blog delle mini biografie di astronomi celebri e da quei brevi post è nato un libro, "Seconda stella a destra - Vite semiserie di astronomi illustri", edito da De Agostini, con prefazione nientemeno che di Margherita Hack.
In questo libro piacevolissimo, Balbi racconta in maniera decisamente insolita le storie di tante persone che, a cavallo di diversi secoli e in luoghi diversi, hanno guardato il cielo e si sono domandate come funzionassero le cose lassù: quegli esseri strani che sono gli astronomi. Io me li sono sempre immaginati col naso rivolto per aria, che inciampano a ogni passo che fanno, ma ho scoperto che sono addirittura persone come noi, solo più curiose! Ed è grazie alla curiosità che li ha caratterizzati che ora sappiamo come funzionano le orbite dei pianeti, come nasce e come muore una stella, che cosa è un buco nero: insomma, come vanno le cose nell'universo. Accanto a nomi famosissimi, quali Galileo, Newton, Keplero e Einstein, ne troviamo anche qualcuno meno conosciuto - almeno per me, completamente ignorante in materia - ma non per questo meno interessante.
Ci sono dei passi meravigliosi. Leggete per esempio come descrive le scoperte di Galileo:
"Ma il botto vero ci fu quando Galileo, invece di limitarsi a guardare al livello dell'orizzonte, pensò di alzare il cannocchiale verso il cielo. Oggi può sembrarci assurdo che un accrocco potente quanto un giocattolo da bancarella possa aver aperto la strada all'astronomia moderna e cambiato radicalmente la posizione dell'uomo nell'universo. Eppure.
Nel giro di un annetto Galileo si accorge che la Luna è disseminata di montagne e crateri, capisce che la Via Lattea è fatta di stelle, e osserva per la prima volta quattro satelliti di Giove. Queste cose le racconta di corsa, praticamente in diretta, nel "Sidereus Nuncius". Leggetelo: è emozionante. È il mondo che riacquista i colori in Pleasantville. È Neo che esce da Matrix. È Bowman che dice "Mio Dio, è pieno di stelle!". È un uomo cieco che acquista la vista."
"Ma il botto vero ci fu quando Galileo, invece di limitarsi a guardare al livello dell'orizzonte, pensò di alzare il cannocchiale verso il cielo. Oggi può sembrarci assurdo che un accrocco potente quanto un giocattolo da bancarella possa aver aperto la strada all'astronomia moderna e cambiato radicalmente la posizione dell'uomo nell'universo. Eppure.
Nel giro di un annetto Galileo si accorge che la Luna è disseminata di montagne e crateri, capisce che la Via Lattea è fatta di stelle, e osserva per la prima volta quattro satelliti di Giove. Queste cose le racconta di corsa, praticamente in diretta, nel "Sidereus Nuncius". Leggetelo: è emozionante. È il mondo che riacquista i colori in Pleasantville. È Neo che esce da Matrix. È Bowman che dice "Mio Dio, è pieno di stelle!". È un uomo cieco che acquista la vista."
Dopo tutte le biografie, c'è invece anche lo spiegone scientifico vero e proprio, per chi vuole tentare un approccio più rigoroso. E qui viene fuori l'abilità di Balbi come divulgatore: nonostante la complessità degli argomenti, persino io sono riuscita a capirci qualcosa.
In conclusione, un libro non impegnativo, ma utile sia per chi ha un figlio curioso e deve spiegare in maniera semplice dei concetti complicati, sia per chi vuole muovere i primi passi nell'affascinante mondo dell'astronomia.
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