Massimo Polidoro è senza dubbio uno sherlockiano. Lo so, non è una grande notizia, non era un segreto, ma per chi lo avesse semplicemente sospettato per qualche rimando qui e là nei suoi libri, "Il complotto di Frankenstein" fuga ogni dubbio.
Edito da Piemme, per il Battello a Vapore, è la storia di Omero, un bambino amante della lettura, costretto a trasferirsi nella Londra vittoriana insieme al padre, poliziotto di Scotland Yard. Trovano alloggio al 122b (vi dice nulla questo numero, magari letto al contrario?) di Crandon Road, nella casa di un certo Max Keller, un uomo cieco ma che sembra sapere tutto, un incrocio tra Sherlock Holmes e James Randi, che ha anche il suo Servizio Segreto composto da ragazzini, costituito sulla falsa riga degli Irregolari di Baker Street.
Proprio in quei giorni, alcune persone assicurano di aver incontrato un mostro, niente meno che Frankenstein: Omero, alcuni ragazzi del Servizio Segreto e una bambina tutto pepe arriveranno a costituire una "Squadra dell'impossibile", che si troverà invischiata in questo mistero. E da qui si aprono le danze di un'avventura che tiene incollati alle pagine anche gli adulti, nonostante il libro sia per ragazzi.
Io stessa l'ho letto tutto d'un fiato, facendo le ore piccole.
Nonostante si parli di mostri e sedute spiritiche, l'impostazione scettica e razionale di Polidoro viene comunque fuori, sia nello smascheramento della medium, sia nella rivelazione di un trucco di magia, sia nella fine. Nonostante si scopra che non c'è nulla di soprannaturale, il colpo di scena c'è lo stesso, e non è meno affascinante. Anzi, nell'umanità e nelle problematiche sollevate nella conclusione, si ravvede anche un altro libro, Marta che aspetta l'alba, che Massimo avrebbe scritto poco dopo questo.
Le ultime due parole le spendo per la grafica del libro: bellissima! Avevo già parlato di un altro libro per ragazzi del Battello a Vapore, "Sherlock Lupin & Io": sto apprezzando molto l'attenzione che la casa editrice pone nei particolari e nelle illustrazioni di questi libri per ragazzi. Spero costituiscano davvero un incentivo alla lettura per i più giovani.
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