martedì 9 giugno 2015

Recensione: Respiro dopo respiro

Un pungo allo stomaco: ecco cosa si prova a leggere il libro di Caterina Simonsen, "Respiro dopo respiro", edito da Piemme.
Caterina "l'ho conosciuta" nel 2013, attraverso il gruppo di Pro-Test Italia e di A favore della sperimentazione animale, ragazzi che si propongono di fare divulgazione scientifica in campo biomedico e sfatare falsi miti, soprattutto quelli che riguardano la sperimentazione sugli animali. 
Involontariamente, postando un video a favore di Telethon, si trovó al centro di una fortissima polemica, attaccata con minacce e auguri di morte da parte degli "animalisti", per aver difeso la ricerca scientifica e aver detto che, purtroppo, abbiamo ancora troppo bisogno della sperimentazione animale. 
Augurare la morte a qualcuno è brutto, farlo con Caterina è davvero da vigliacchi. Ha un'aspettativa di vita che è un terzo rispetto a quella di una persona qualunque, ha quattro malattie rare generiche combinate tra di loro che le hanno fatto passare gran parte della vita in ospedale e ora è quasi sempre attaccata a un respiratore. Ma non si arrende e prosegue dritta per la sua strada.
Due cose colpiscono di questa autobiografia: la forza di volontà di una ragazza che conosce da vicino il dolore fisico e la paura costante di morire, ma che nonostante questo non si arrende, e il gran servizio che sta rendendo alla comunità, rivelando alle persone comuni cosa sono le malattie rare e che impatto hanno sulla vita di un essere umano. 
Caterina racconta con disarmante semplicità dei ricoveri, della vita in ospedale, delle medicine, dei cicli quotidiani a cui si deve sottoporre solo per riuscire a respirare e degli amori che riescono a sbocciare e della vita che va avanti, nonostante tutto. Un vero inno alla vita. 
Un libro che va letto per la testimonianza che riporta, per l'ironia con la quale Caterina affronta la sua situazione e per capire un po' di più di ricerca scientifica e medica.

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