Ecco, sì, lo confesso, lavorare nell'editoria mi sarebbe sempre piaciuto: essere pagata per fare quello che mi piace, leggere libri in anteprima, conoscere gli scrittori, correggere i refusi che già normalmente mi saltano agli occhi credo sarebbe stato un lavoro con parecchie soddisfazioni. Ho detto: credo? Forse avrei dovuto dire: credevo.
Dopo aver letto il libro di Alessandra Selmi, "E così vuoi lavorare nell'editoria - I dolori di un giovane editor", Editrice Bibliografica, ho dovuto cambiare idea.
Eppure, la sua storia fino a un certo punto ha molto in comune con la mia: appassionata di libri, fa l'impiegata, ma ogni momento libero lo passa leggendo. Poi, la svolta: comincia per caso a fare l'editor, le piace, lascia il vecchio e sicuro lavoro e finalmente si dedica anima e corpo al suo grande amore per i libri.
Tutto bellissimo, e vissero tutti felici e contenti... o no?
Beh, non proprio...
Alessandra racconta che non è proprio tutto rose e fiori. In uno stile leggero e frizzante, parla delle disavventure connesse al suo nuovo lavoro: dallo scrittore che scrive cento mail al giorno a quello che non puoi toccargli nemmeno una virgola, dai parenti che non capiscono che lavoro fai, fino agli amici (e persino il veterinario!!) che cercano di appiopparti i propri manoscritti. Senza parlare dei libri terribili e insulsi che bisogna leggere per forza. Insomma, un tragicomico grido di aiuto lanciato da chi, per colpa del lavoro, rischia di perdere il gusto e il piacere della lettura.
Un libro davvero divertente, che fa capire qualcosa in più del mondo dell'editoria e che consiglio soprattutto a chi, come me, ha sempre un po' sognato di lavorarci.
Ultima nota: proprio oggi esce il primo giallo di Alessandra Selmi, "La Terza (e ultima) vita di Aiace Pardon" edito da Baldini e Castoldi, del quale è possibile leggere qui le prime pagine. Sinceramente non l'ho ancora letto, ma mi riservo di farlo nel futuro. Di certo, visto lo stile dell'autrice, sarà un libro piacevole.
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