
E poi, lo devo ammettere, dopo aver letto l'articolo con cui abbandonava Il Fatto quotidiano, la mia stima nei suoi confronti si è decuplicata in un solo istante!
"Le bugie nel carrello", edito da Chiarelettere, è un libro interessante, sia negli argomenti che nell'approccio rigorosamente scientifico, ma scritto in maniera immediata e semplice, adatto anche a chi non ha una formazione specifica. Si legge velocemente, magari saltando qua e là tra i vari capitoli, così come si salterebbe tra i vari reparti di un supermercato. Alcune tematiche le conoscevo già, altre però mi ha fatto piacere approfondirle: dalla moda del Kamut al pachino, dalla mozzarella di bufala fino al vino biodinamico. Di sicuro, la parte che ho preferito è stata quella in cui si parla della mortadella: il "100% naturale" e tutto il marketing che si nasconde dietro questa dicitura, per molti, così accattivante. Al contrario di Bressanini, non sono una studiosa e non sono una chimica professionista, mi fermo alle conoscenze di base del liceo scientifico, ma sentir dire che un alimento è "Zero chimica e 100% naturale" mi fa venire i brividi. Che significa? Tutto è chimica, tutto è composto da molecole, come può essere "zero chimica"? E perché le persone ci cascano? Citando Bressanini, "non mi risulta che esistano alberi su cui crescono mortadelle pronte da staccare, affettare e mettere nel panino". E invece, avendo due bambini, questo è un argomento che mi trovo sempre più spesso ad affrontare con altre mamme, che esaltano il biologico = naturale = buono&sano contro l'artificiale = chimico = cattivo. Purtroppo, con la disinformazione e i pregiudizi costruiti a tavolino da mode e da sapienti campagne di marketing ci facciamo i conti tutti giorni, anche nel nostro piccolo, e questo libro è un'arma in più per combattere l'ignoranza che ci circonda.
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