mercoledì 3 giugno 2015

Recensione: La magia dei libri

Curioso. Divertente. Particolare.
"La magia dei libri" di Mariano Tomatis, Editrice Bibliografica, detto sinceramente non ha una trama appassionante che ti tiene incollato alle pagine per vedere come va a finire, non ti fa ridere fino alle lacrime con le sue battute sagaci e non ti commuove con una storia struggente. No, nulla di tutto ciò.
Questo è semplicemente un libro sui libri. 
E come sono questi libri?
Curiosi. Divertenti. Particolari. 
In una parola: magici.
Certo, tutti i libri sono magici, ti portano in un mondo di fantasia, ti fanno vivere più vite in una, e bla bla bla frasi fatte a scelta.
No, questi sono magici nel vero senso della parola, fanno davvero magie. O meglio, per usare un termine a noi più vicino, sono libri hackerati, cioè manomessi. Paragonati ai moderni pirati informatici che intervengono sulle macchine già esistenti al fine di crearne altre più versatili, i book hackers, fin dall'invenzione della stampa, hanno fatto un lavoro simile sulla carta nel corso dei secoli. "[...] Manomettere un libro ha lo stesso scopo: ampliarne le potenzialità e fargli svolgere compiti insoliti o sorprendenti - o, come direbbe un negromante, attivare i suoi poteri magici". 
In quale modo si manomette un libro e perché?
Il perché è facile: inizialmente per imbrogliare le persone.
I primi casi documentati che abbiamo risalgono addirittura al 1550, con libri che riuscivano a mostrare immagini diverse ogni volta che venivano sfogliati, i cosiddetti Flick books. Farlo era abbastanza facile, bastava rifilare in modo diverso le pagine da sfogliare (per avere la spiegazione esatta del metodo, leggete il libro!), ma l'effetto era stupefacente. Una volta convinte le persone di avere il potere di fare apparire immagini sempre diverse da un libro in apparenza bianco, ingannarle su tutto resto diventava un gioco da ragazzi.
Andando avanti nel tempo, la pura volontà di stupire ha preso il sopravvento, portando sempre più a un affinamento delle tecniche, mano a mano più fantasiose e precise, e a una drammatizzazione del racconto che accompagnava la magia.
Libri per eccellenza che vogliono stupire sono i Flap books, dotati di alette da alzare in vari punti, che riescono a stimolare la curiosità del lettore e a invadere la terza dimensione, replicare uno spettacolo teatrale o addirittura a divulgare il sapere medico. Anche oggi, sono, insieme ai pop up, il genere di libri che più appassiona i bambini, grazie alla semplicità della manomissione ma, al tempo stesso, al fascino che esercitano le alette sulla fantasia. Come fai a non alzarle per scoprire cosa si nasconde sotto?
E poi si continua con libri magici veri e propri, come i Fortune Telling bookslibri divinatori che sfruttano il sistema binario, o i Mind Reading books, che usano principi matematici per simulare doti telepatiche, o ancora gli Show On books, capaci di ricreare un vero spettacolo magico attraverso un sistema pop up tridimensionale, fino ai Flip book, che riescono a riprodurre l'animazione di un film (detto per inciso, come per "Te lo leggo nella mente", fondamentale è avere un computer a fianco: le descrizioni non saranno mai chiare ed efficaci come guardare i volumi e il loro funzionamento attraverso i video e la mostra).
E mi fermo qui. Inutile stare a fare l'elenco intero delle meraviglie descritte da Tomatis: per quello c'è il suo saggio. Leggetelo e rimarrete a bocca aperta, stupiti dall'ingegno dell'uomo e dal potenziale nascosto in qualche foglio di carta rilegato. Un potenziale, secondo l'autore, davvero infinito, dove la rottura delle leggi tradizionali attraverso il sabotaggio continuo e fantasioso delle pagine può contribuire a creare un laboratorio di idee rivoluzionarie, a celebrare la disobbedienza contro lo status quo e a "coniugare stupore e sovversione" in questo mondo.

Ps. Con tutto il materiale raccolto per questo libro, Mariano Tomatis ha creato la Biblioteca Magica del Popolo, liberamente accessibile e consultabile qui

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